“LE IMPRESSIONI DELLA PROF.SSA VALERIA PALLANTE” MOSTRA D’ARTE: “ACQUA FONTE DI VITA
Giselda Cacciani-“L’ACQUA ORIGINE DI VITA, LA VITA È UN DIRITTO, DIFENDIAMOLO! NOI, GIOVANE COPPIA, CI FONDIAMO E CI INCAMMINIAMO VERSO L’AVVENIRE PER DARE VITA ALLA VITA…”. La scelta dei due colori primari del blu e del giallo sembrano rimandare al concetto dell’acqua come bene altrettanto primario ed essenziale per costruire il cammino verso l’avvenire: tale è il soggetto che nella composizione pittorica si materializza al centro del quadro nella rappresentazione della “giovane coppia” i cui contorni si fondono, alludendo al patrimonio di energia e vitalità, in un’unica immagine avvolta da un vortice di dense pennellate che, mentre conferiscono un carattere dinamico all’esecuzione dell’opera, traducono altresì la forza narrativa dell’artista.
Aldo Ferrotti– “ACCADUEO”. La riconoscibile tecnica compositiva e pittorica dell’artista ripropone l’utilizzo di una tavolozza con prepotenti ed alternate tonalità calde e fredde imprigionate in quadri precisi, definiti e all’improvviso bucati dalla rotonda lente di un obiettivo per fotografare quattro immagini che – nell’illustrare la tematica della mostra – fissano con doviziosi particolari alcune singole sequenze della narrazione tenute insieme e collegate tra loro da una geometrica e squadrata fascia azzurra quasi a simboleggiare il perfetto e semplice schema della formula chimica che dà il titolo all’opera.
Anna Maria Trinchieri– “NELL’ACQUA NASCE LA VITA”. Il tratto impetuoso dell’artista, che spesso si realizza in una passionale pittura stocastica, questa volta rappresenta un’enorme tremolante e traboccante goccia d’acqua che sembra essere colta da un video al rallentatore mentre si forma e ondeggia sospesa racchiusa in voluminose pennellate di numerosi azzurri, così rigonfia della sua forza ed energia interiore da voler invadere e trasbordare dai confini stessi della tela per comunicare il suo vibrante messaggio d’amore colmo di prepotente vitalità e pronto non solo a dare sollievo alle desolate arsure ma anche a instillare promesse e speranze col dono di una vita nascente.
Liliana Ummarino– “IL VIAGGIO”. La realizzazione della composizione carica di tensione emotiva la relazione dell’artista con lo spettatore: in mezzo a tanto spumeggiante candore dove la luce rimbalza per creare volumi morbidi e avvolgenti egli è guidato a penetrare una coltre quasi nevosa e resta calamitato da quell’unico tocco di colore rubino incentrato nel corpo appena delineato di donna gravida che, forse fiduciosa di quel fuoco della passione che porta con sé, resta in mezzo alla tela eretta e sicura mentre incede e affronta la turbinante tempesta di bianche pennellate per intraprendere il suo viaggio di maternità e speranza di vita futura.
Ada Risi – “GUARDARE OLTRE”. Un profondo blu marino si insinua in quello squarcio che separa la salda roccia tinta di calde tonalità ocra mentre viene spaccata in due per lasciare ai lati della tela due possenti alture che, quali colossi a guardia del tempio, restano lì immobili e silenziose quasi a simboleggiare i testimoni di uno straordinario e misterioso evento naturale. Ma proprio verso quel castone azzurro arricchito di verde e di spume bianche sembra che l’artista voglia richiamare l’attenzione dell’osservatore, invitandolo a “guardare oltre” come recita il titolo, oltre la dura pietra che delimita lo spiraglio come pure oltre le dure difficoltà della vita e lo esorta altresì a nutrire la speranza, affinché lanciando il grido <>, possa varcare la soglia di un antico e custodito passato per godersi lo spettacolo sempre affascinante e sorprendente che la natura e la vita ci offrono.
Piera Cauti – “ALTA MAREA”. Con il tratto sicuro ed abile della sua matita l’artista riesce a rappresentare il dinamico impeto dell’onda marina che, ingrossata dall’alta marea, si abbatte inesorabile sui neri scogli affogati nei contorni, sovrastati dalla furia delle acque ma che pur sempre restano saldi e immobili nel resistere alle schiaffeggianti sferzate di una tumultuosa natura.
Vittorino Ugolini – “CONTRO LO STRESS DELLA NOSTRA VITA, GODIAMOCI LA SEMPICITA’ E LA SERENITA’ DELLA NATURA”. L’immagine della serenità che l’artista ci regala, realizzando una composizione quasi naif -con l’azzurro dello stagno appena imbiancato dai candidi e placidi cigni galleggianti in gruppo in acque immobili che si aprono nel centro del quadro e rispecchiano il celeste del cielo- vuole certo comunicare il valore del godimento della natura come il titolo suggerisce. Eppure in quel panorama tranquillo si avverte un brivido di inquietudine quando lo sguardo corre lungo il lembo di terra che, attraversando tutta la tela, disegna un orizzonte dentato con le linee spezzate della fila degli alberi dalle cime aguzze: esse si incuneano nel cielo e specchiandosi nell’acqua creano nello stagno un contorno altrettanto smerlato come a ricordarci quella cerniera che si apre nella pace azzurra della nostra serenità per mostrare i morsi della vita sempre in agguato pronti a colpirci in modo inatteso e con forme insospettabili.
Anna Grazia Pozzi– “CAVALCHIAMO L’ONDA”. Nel fotografare una gigantesca onda proprio nel momento in cui si solleva e si attorciglia in una volteggiante piroetta colorata di profondi blu che volano in alto e si tingono di verdi e bianchi per trasformarsi in spumeggiante schiuma, l’artista imprime un forte dinamismo alla composizione pittorica che allaga i confini della tela e si configura nell’immagine di un vorticoso tunnel attraverso il quale l’occhio dello spettatore corre veloce mentre viene sommerso da una positiva carica di ottimismo nell’intravedere una chiara meta con un approdo sicuro e raggiungibile pur se lontano.
Liliana Scacchi– “LE BELLEZZE DELLA TERRA SONO COPERTE DALLE NOSTRE VITE E HANNO BISOGNO DI ACQUA PER SEMPRE”. Un universo misto, fatto di cose, case e persone sembra animarsi in quei tratti spezzati ma caldi di vita nei toni delle brune terre miste a malva che riempiono la tela con multiformi frammenti di presenze liberandosi e scolorendosi nei contorni sempre più indefiniti e si arricchiscono di tonalità celestine appena sfumate nel moto ascensionale verso il cielo: ma al centro del quadro domina su tutte la chiara immagine di una maternità interpretata da una figura di donna che sembra quasi porgere il dono del suo grembo a quel mondo gremito e brulicante e forse disorientato ed immemore di tanta grazia.
Emi De Meis– “ACQUA FONTE DI VITA”. I colori caldi e sfumati sembrano narrare atmosfere sognanti laddove, proprio come nei sogni, si smarriscono i contorni dei petali e dei fiori circondati dall’altro elemento della natura rappresentato dall’acqua che sulla tela si anima e si vivacizza di innumerevoli tonalità nei lievi tocchi di pennello abili a creare trasparenze e sfumature attingendo dalla tecnica dell’impressionismo – filone nel quale l’artista si inserisce – arricchendo la composizione con la sua sensibilità interiore e con riflessioni ed esplorazioni che la sua tavolozza suggerisce allo stato d’animo di ciascuno di noi.
Maria Grazia Addari– “….E DIO CREO’ L’ACQUA….”. Nel suo consueto stile dinamico e con le riconoscibili cromie l’artista ci propone una immaginifica rappresentazione generosa di colori e forme che richiamano l’elemento marino sul quale si erge la figura di un’onnipotente divinità con il braccio alzato nell’atto della sua creazione mentre quel mondo acquatico prende vita, si popola e al suo segnale si mette in moto, come un gigantesco e sontuoso “luna park”, restando ai piedi del suo Dio.
Sonia Tubaro– “FLUTTI…IL CANTO DELLE SIRENE CHE SOLO ULISSE HA VOLUTO ASCOLTARE E CHE TUTTI NOI VORREMMO CONOSCERE…”. Violenti colpi di pennello sembrano spazzare il blu oltremare dell’orizzonte e inondare con tanto bianco la maggior parte della tela, quasi a intenzionalmente sovrastare le acque come per voler celare dietro quel tumulto un invalicabile mistero: il taglio della composizione che privilegia un’immagine resa con un movimento verso l’alto vuole forse anche suggerire che il disvelamento di tale arcano risiede in un luogo superioreed è ancor più prodigioso di quanto possiamo arrivare a comprendere .
Maurizio Bruziches– “ACQUA IN MOVIMENTO E’ LA VITA. ACQUA CHETA E’ LA MORTE”. Guizzanti linee di colore bianco, rosso e poi nero, sovrapposte in successione, corrono veloci nei loro percorsi segmentati e quali sinapsi nervose si scontrano e si concentrano qui e là in formazioni più dense: sembra che l’artista voglia tessere, nello stile della pittura informale, una fitta ragnatela colorata da depositare sullo sfondo ormai frammentato del simbolico azzurro dell’acqua per illustrare – parafrasando la vita stessa – come un elemento così vitale possa venire animato, vivacizzato dai tratti caldi e luminosi ovvero quanto esso possa venire imbrigliato, minacciato e mortalmente sedato allorquando è soverchiato da bui segni dilaganti in tenebrose macchie scure.
Maria Sole Sollazzi– “ACQUA: CULLA DI VITA E DI MORTE”. In acque marine, sfumate di azzurri e di turchesi, agitate da frementi bianchi tocchi di pennello che illuminano la tela come schegge di cristallo, un gigantesco gasteropode sembra rianimarsi – rivestito a nuovo nella sua livrea di caldo color corallo – per fronteggiare con prepotenza e vigore un’allegra onda simile ad un geyser mentre sprizza in alto la sua energia ed esplode come fa un tappo di champagne: oltre a far ricorso a tale ricercato dettaglio iconografico – per meglio illustrare come l’ancestrale rapporto simbiotico esistente tra vita e morte da sempre si realizza in quell’elemento primordiale e si perpetua all’infinito – l’artista arricchisce la sua opera, già adorna di eleganti accostamenti cromatici, con emblematici contenuti e significati che sollecitano nell’osservatore un ulteriore riflessione e approfondimento.
Mari Clemente– “ARMONIA”. L’intenso blu oltremare – nel quale si immergono scuri scogli- usato per delineare il contorno delle insenature di alcuni isolotti sabbiosi e il caldo colore ocra, spruzzato anche sulle alture poste all’orizzonte a segnare il confine tra cielo e terra, sono i due colori che regalano un’immagine riposante grazie all’elegante utilizzo di queste semplici cromie complementari senza fare sfarzo di toni accesi proprio per non disturbare ma piuttosto per descrivere quell’ “armonia” che è presente in natura e che ciascuno di noi può raggiungere operando la scelta dell’essenziale.
Catia Seri– “METAMORFOSI DELL’ACQUA”. Quasi tutta la tela è occupata dalle rapide di una cascata dipinta nelle delicate tonalità pastello con turchesi e lilla che si accendono di caldi toni color oro mentre le acque precipitano verso una boscaglia tinta di verde veronese. Nella parte superiore del quadro una stretta fascia di cielo si accende di tanti tocchi dorati per rievocare forse le emanazioni di luce divina che effonde la propria energia proprio in quelle acque dirompenti dove sembra prendere vita un ectoplasma dai contorni trasparenti e dalle sembianze umane mentre a mani giunte, come in preghiera, incontra lo sguardo dello spettatore quasi a testimoniare l’avvenuta “metamorfosi dell’acqua”, come racconta il titolo dell’opera.
Stefania Limatola– “ACQUA FONTE DI VITA”. Il fondale scuro, privo di spazialità, rafforza con una maggiore carica emotiva la scena posta al centro della composizione dove l’artista coinvolge sia la vista sia l’udito dell’osservatore cui sembra persino di sentire il mormorio dell’acqua: uno scroscio illuminato di luce bianca cade e precipita dall’alto come il purificante moto perpetuo di una fonte battesimale, per poi diventare l’essenziale agente drammatico che veste di nuovi contenuti e significati la possente figura di un nudo corpo maschile mentre, seduto in riflessiva meditazione, viene inondato da quell’acqua che scivola e ricopre le sue vigorose membra quasi a infondergli energia e rinnovargli il dono della vita.
Paolo D’Antonio– “ACQUA FONTE DI VITA”. La corsa di un torrente, che prende vita da una montagna innevata posta nello sfondo, attraversa in diagonale tutta la tela e sembra dare vita a tutto quello che incontra nello scorrere inquieto delle sue acque invadenti le sponde accendendo un caldo paesaggio con brillanti toni variegati nei gialli ocra, arancioni e rosso ruggine: soltanto un esile ponticello di legno cerca di attraversare la corrente, ostacolando la sua irruenza, per permettere la connessione tra le due rive e garantire la continuazione del percorso all’accidentato viottolo che arriva da lontano per inoltrarsi nel bosco.
Vincent Pelonero– “LA CASCATA NATURALEZZA VIVA”. Nel buio della notte, dove la natura appare confusa nelle forme e disorientata mentre la vegetazione è appena schiarita da toni violacei sotto una diafana luna nascosta in un cielo velato e distante, irrompe il biancore scintillante di due cascate d’acqua le quali – similmente a generose e virginali ninfe boschive che con tumultuosi volteggi e rincorse rompono il silenzio con le loro fragorose risate – regalano alla laguna sottostante ammalianti veli di azzurro e di turchese.
Wanda Bettozzi– “ACQUE PRIMORDIALI”. Nella suggestiva composizione l’artista ripropone la scelta cromatica della sua tavolozza con le brillanti tonalità degli smeraldi, dei rubini e dei turchesi racchiuse in conformazioni di multiformi nebulose che sembrano animarsi, rincorrersi roteando ed aggregarsi galleggiando nel profondo blu di una vastità oceanica – o forse siderale – dove la luce creativa del pennello riesce a penetrare per esprimere metaforicamente sulla tela quell’impulso vitale che tutto mette in movimento.
Paola Salvini– “L’ACQUA NELL’UNIVERSO: ESSA ESISTE MA NOI CONOSCIAMO SOLO QUELLA SULLA TERRA CHE HA FAVORITO LO SVILUPPO DELLA VITA”. L’originale e affascinante composizione, dove un bianco sfumato si fa spazio tra tante variazioni di blu, azzurri e turchesi racchiusi in forme misteriose e oscure che si illuminano di tocchi dorati disseminati sulla tela impreziosita così di lucenti concrezioni di pittura materica, accende la fantasia dell’osservatore inducendolo ad immaginare mondi sconosciuti che popolano l’universo, distanti anni luce eppure pulsanti di forme di vita certamente più numerose di quante – come diceva Shakespeare – la nostra mente possa concepire.
Primo Gambini– “VITA PALUSTRE”. Il disallineamento dai più consueti canoni espressivi porta questa volta l’artista ad operare un’originale scelta compositiva nell’utilizzare materiale legnoso intagliato e applicarlo sulla tela per creare un’immagine tridimensionale o in più piani: alla base del quadro, sull’immobile e lineare superficie realizzata con elementi lignei posti in andamento orizzontale appena segmentato, si contrappone, più in alto, il vitale esuberante battito d’ali di un’anatra che spicca il suo volo da quella immota palude lasciando dietro sé una miriade di frammenti che, similmente allo scoppio di una mina, sembrano vibrare nell’aria; e allo stesso modo la presenza di una vegetazione di foglie e fiori altrettanto statica e silenziosa nel suo elevarsi altero da quelle acque sottintende l’esistenza di energie forti e vitali anche se queste sono sommerse o non visibili.
Stefania Chiucchiu’ – “LO SPIRITO DELL’ACQUA”. La trasparente placenta- che al suo interno racchiude un feto assopito e rappresentato nel centro della composizione – sembra galleggiare e fluttuare sospesa mentre comunica la sua vitalità in un universo fatto di numerose galassie che narrano della loro esistenza con una infinita moltitudine di puntini luminosi accesi sulla tela a testimonianza dell’energia di quello spirito che misterioso e presente è distribuito in tanti mondi sconosciuti pronti a ricevere quel dono vitale per potersi animare.
Stefania Tanca-“IL SOFFIO”. L’immagine del nudo femminile che come una sirena sembra muoversi con un moto ascensionale risalendo da un profondo blu marino ed aprire le braccia per guadagnare acque più chiare e leggere, sembra cozzare con il titolo dell’opera “Soffio”, come se l’intenzione dell’artista fosse quella di rappresentare una silhouette di donna che si libra nell’aria spinta delicatamente verso un cielo più terso e illuminato di bianco: tale enigma interpretativo è lasciato alla riflessione dell’osservatore ma forse è da privilegiare la sintesi comunicativa che si coglie nel forte desiderio di liberazione espresso sia dalla intenzionale mancanza di ogni indumento, sia dal movimento di tensione verso l’alto, come pure dalla intensità cromatica del denso blu che via via si schiarisce e si alleggerisce nelle tinte più bianche e rosate.
Maria Pia Cucchiella -“ACQUA FONTE DI VITA”. Per la scelta dei volumi e delle cromie, a prima vista, l’opera di Cucchiella risulta essere quasi una rappresentazione drammatica ed inquietante: un grosso maroso s’inerpica verso il cielo plumbeo, occupando gran parte della tela, si gonfia scuro come un globo di lucente ematite nera, e all’improvviso si attorciglia in un verde e tumultuoso mulinello rompendo il silenzio con tutta la sua poderosa irruenza e scaraventando nell’aria tutta quella energia vestita di un merletto di bianca spuma. Ma è proprio l’efficacia espressiva nel narrare questa potenza e questo fragore ad avere il merito di comunicare la mission dell’artista: evocare nella mente dello spettatore lo straordinario e smisurato prodigio di vitalità immanente nella natura.
Elvira Calabrese– “ACQUA DI MARE”. Un patchwork di morbide cromie composto da misteriose, innumerevoli e fantasiose forme geometriche che – ricordando il mondo fatato del Gaudì si rivestono di multicolori delicate sfumature pastello e attraversano tutta la tela lungo immaginari binari in tante direzioni contrapposte come fuoriuscite da un caleidoscopio – sembrano magneticamente attratte verso il centro per partecipare a ricomporre un magico puzzle dal titolo “acqua di mare” che vuole forse simbolicamente rappresentare il gioco della vita dove la presenza di ogni singolo pezzo, anche il più piccolo, apporta il contributo della sua pur minima energia vitale e concorre a costruire il disegno più complesso dell’esistenza.
Prof.ssa Valeria Pallante
“LE IMPRESSIONI DELLA PROF.SSA MARIA CLARA LUCARINI”
Artisti Espositori:
- ADDARI Maria Grazia – “…E DIO CREO’ L’ACQUA…” – Colpisce il ricco cromatismo fondato, quasi tutto, sulle “nuances” del blu, dell’azzurro e del bianco. In tutto il quadro risalta il movimento particolarmente vivace delle linee e delle immagini che rappresentano il mondo marino e le sue multiformi creature. Si “sente” il rumore dell’acqua e il respiro degli esseri viventi che si muovono nel loro “habitat” naturale. Arriva alla sensibilità dell’osservatore l’armonia tra la natura e la divinità in un gioco di luce bianca e blu che brilla nell’acqua, fonte di vita e di meditazione.
- BETTOZZI Wanda – “ACQUE PRIMORDIALI” – Scendiamo in un vortice marino a grande profondità, dove l’anima sembra in balia di forze misteriose. Ma la luce che risplende al centro del quadro alleggerisce i toni molto intensi dei blu e dei viola intorno. Ci lasciamo cullare dal verde brillante che, copioso, fiorisce come una splendida speranza e da armoniose connessioni di azzurro e di rosso-arancio con caldi toni marroni. Energiche pennellate che si intrecciano a sfumature delicate come stati d’animo contrastanti. Linee morbide che evocano movimenti circolari, ondulati dell’acqua, elemento essenziale di vita.
- BRUZICHES Maurizio – “ACQUA IN MOVIMENTO E’ LA VITA. ACQUA CHETA E’ LA MORTE” – Pittura astratta, ma non immobile, anzi ricca di fermenti vitali. E’ un groviglio composito di colori vivacissimi, dal bianco al blu, al rosso, al grigio, al rosa, al nero, raffigurato da linee molto fitte che si intersecano tra loro in modo spontaneo, improvviso, imprevedibile, come grandi schizzi d’acqua incontenibili, come i sentimenti, come i pensieri, come i sogni. Struttura complessa, complicata come la testa e l’anima dell’uomo, questa cromatica, interessante rappresentazione dell’acqua in movimento.
- CACCIANI Giselda – “L’ACQUA ORIGINE DI VITA, LA VITA È UN DIRITTO, DIFENDIAMOLA! NOI, GIOVANE COPPIA, CI FONDIAMO E CI INCAMMINIAMO VERSO L’AVVENIRE PER DARE VITA ALLA VITA…” – Da un’apertura dell’anima entriamo in un mondo misterioso: da un lato, a destra dell’osservatore, molto buio, tonalità di colori scurissimi, come di un mare in tempesta, ma l’acqua circola, si trasforma e diventa azzurra, limpida, bianca, rasserenante. L’acqua forma un grande cerchio nel quale si stagliano due figure vicinissime, abbracciate: un uomo e una donna vestiti di azzurro; sono illuminati da una grande luce che si espande, a mano a mano che ci avviciniamo con lo sguardo al centro, ove si apre il miracolo della vita umana. Sembra di essere al centro dell’universo. L’uomo e la donna li vediamo di spalle perché la verità è dall’altra parte: al di là del cielo, del sole, della vita. Unica via d’accesso possibile: l’Amore.
- CAUTI Piera – “ALTA MAREA” – E’ un disegno del mare che si congiunge al cielo quasi senza linea dell’orizzonte; un’unione che ci sfugge, ma c’è. Questa percezione è data dal colore bianco che prevale e che sfuma in alcuni punti in un grigio abbastanza omogeneo chiarissimo, spezzato da tonalità di colore molto scuro per rappresentare gli scogli frastagliati che si frappongono tra le acque. Si avverte un senso di smarrimento, di solitudine, di incapacità dell’uomo di comprendere il vero senso della vita.
- CHIUCCHIU’ Stefania – “LO SPIRITO DELL’ACQUA” – L’acqua è la vita. Come asseriva Talete, uno dei primi filosofi dell’antica Grecia, noi nasciamo nell’acqua, quindi l’acqua è il primo fondamentale elemento della vita. Nello spazio cosmico come nell’utero materno. La visione del quadro ci dà la percezione dell’Universo e della vita. Sullo sfondo ci avvolgono i colori del buio dello spazio, molto scuri, intensi, costellati di punti luminosi piccolissimi, lontanissimi. Al centro del quadro si apre una luce grande che illumina le tenebre dello spazio e della mente: la nascita della vita, la nascita dell’uomo. Assistiamo al miracolo della creazione.
- CLEMENTE Mari – “ARMONIA” – Un senso di pace ci pervade quando posiamo lo sguardo su quel mare azzurro, mosso da placide onde che accarezzano piccoli scogli scuri e grandi isole dorate, baciate dal sole. L’azzurro del cielo in tutte le sue sfumature delicate si congiunge con l’azzurro del mare vivo, dove si riflette la luce di un bagliore superiore. Aria, acqua, terra e sole, elementi fondamentali per la vita, convivono serenamente, regalandoci un’immagine estetica molto bella e direi anche educativa della natura.
- CUCCHIELLA Maria Pia – “ACQUA FONTE DI VITA” – Subito siamo colpiti dai forti colori, molto scuri e densi, di un mare in tempesta, che sembra volerci travolgere in un vortice drammatico; ma, come accade nella vita, spesso sono le nostre paure a travolgerci prima degli eventi. Così ampliando lo sguardo, ci accorgiamo che l’acqua non è solo nera, è anche illuminata da una splendida luce chiarissima: sono pennellate molto grandi e consistenti di forma circolare, di colore purissimo di acqua marina, che ci avvolgono e ci fanno sperare nella fine della tempesta. Ci sentiamo rassicurati e cavalchiamo l’onda gigantesca.
- D’ANTONIO Paolo – “ACQUA FONTE DI VITA” – Siamo di fronte all’immagine di un paesaggio fiabesco, sia per il disegno nel suo insieme, che per i colori. Sembra un esito onirico, frutto di uno stato d’animo di grazia, a cominciare dal colore dell’acqua, bianco candido, puro, come la neve, un piccolo fiume scorre tranquillo per aprirsi a più ampi spazi, per arrivare fino al mare infinito che si congiunge con l’azzurro cielo. E’ un percorso di vita: dagli umili inizi alla ricerca di uno slancio vitale più alto. Al centro del quadro si nota un piccolo, semplice ponte di legno che unisce due terre, dalle voluttuose curve, rigogliose, ricche di vegetazione, di alberi verdi o dalle chiome dorate. Il tutto risplende di colori vivi, caldi: verde brillante, giallo oro, rosso, arancione, marrone, che ci accolgono e ci invitano ad andare, come in sogno, per una via insolita di stupore e di purezza, nella natura e nell’anima.
- DE MEIS Emilia – “ACQUA FONTE DI VITA” – In questa originale rappresentazione vediamo l’acqua dar vita alle ninfee che emergono dal fango, mostrando la bellezza dei loro fiori colorati in tante strisce orizzontali, sulle quali prevale il bianco puro e splendente. L’acqua, anche se non proprio pulita, continua ad alimentare la vita delle piante, come una madre in difficoltà, ma che non smette di allevare le sue creature.
- FERROTTI Aldo – “ACCADUEO” – L’autore ci presenta quattro visioni diverse dell’acqua e delle sue proprietà peculiari: la forza, la grandezza, la bellezza e la sua indispensabilità per la vita. Quattro momenti di riflessioni importanti per capire come tutto, anche ciò che è piccolo e in difficoltà, possa contribuire, con la sua forza pur limitata, alla grandezza di qualcosa, come l’acqua, che, anche se sembra infinita, come nel pozzo di San Patrizio, in realtà è una preziosa risorsa della natura che non dobbiamo sprecare, perché non è illimitata; come il mare che può regalarci spettacoli di straordinaria bellezza e capacità di rigenerarci nello spirito e nel corpo e infine come l’acqua che nutre tutti gli esseri viventi rivelandosi non solo utile, ma anche indispensabile.
- GAMBINI Primo – “VITA PALUSTRE” – La composizione scultorea molto particolare è un inno alla vita che nasce dall’acqua con semplicità, con naturalezza. Acqua di palude, stagnante, grigia, uniforme, eppure qualcosa si muove, nasce e vola: la vita. Anche se apparentemente immobile l’acqua è capace di far fiorire la vita vegetale e animale. Vediamo piccole canne, semplici arbusti scolpiti abilmente nel legno, sormontati dal volo sicuro di un grande uccello che sa bene dove dirigersi. E’ il trionfo della vita, anche quando e dove sembra difficile, se non impossibile.
- LIMATOLA Stefania – “ACQUA FONTE DI VITA” – Appare subito evidente il contrasto tra i colori dominanti del quadro: il nero dello sfondo, il bianco dell’acqua, il colore chiaro della pelle dell’uomo. Il mistero dell’universo è alle spalle dell’uomo, è l’inconoscibile, l’ignoto. Dall’alto una sorgente fa scendere acqua generosamente sulla testa e sul corpo nudo di un uomo che sta accovacciato per terra e si lava, mentre, assorto nei suoi pensieri, sembra meditare, riflettere su qualcosa o semplicemente godersi il suo momento di relax. Le varie interpretazioni dell’immagine dipendono da ciò che si chiede l’osservatore.
- PELONERO Vincent – “LA CASCATA NATURALEZZA VIVA” – Il quadro emana la forza della calma. L’acqua chiarissima sembra immobile, in attesa, come le tre barche ferme, una accanto all’altra, con i loro colori scuri in primo piano, esprimono solidità, come punti di riferimento sicuri. Oltre l’acqua quasi incolore, ampie macchie verdi e gialle si aprono, spaziando fino a confondersi con l’azzurro del cielo, dove risplende la luna piena e candida.
- POZZI Anna Grazia – “CAVALCHIAMO L’ONDA “ – Un’onda gigantesca ci sovrasta con i suoi bellissimi colori blu, verde e bianco, con i suoi movimenti circolari e verticali, esprimendo tutta la forza e la potenza del mare. Ci impone il rispetto dell’acqua in tutte le sue manifestazioni. L’infinito s’immagina, non si vede, un elemento materiale, una terra, ne impedisce la visione.
- RISI Ada – “GUARDARE OLTRE” – Un fiordo ci accoglie. Sembra stare a difesa del mare. Un lato scuro a sinistra, l’altro illuminato in pieno dalla luce del sole. Lo sguardo precipita giù dove scorre calmo il mare azzurro intenso. La bellezza della natura va protetta e difesa.
- SALVINI Paola – “L’ ACQUA NELL’UNIVERSO: ESSA ESISTE MA NOI CONOSCIAMO SOLO QUELLA SULLA TERRA CHE HA FAVORITO LO SVILUPPO DELLA VITA” – La varietà dei colori che rappresentano l’acqua riproduce la varietà della vita multiforme, spesso difficile da comprendere. Ci sembra disordinata, priva di senso, ma tutto accade per necessità, per un ordine superiore alla nostra razionalità. Un bianco, che predomina su tutti gli altri colori del quadro, accende una luce intensa, esplosiva che serve a illuminare l’insieme della pittura, a sciogliere ogni tensione.
- SCACCHI Liliana – “ LE BELLEZZE DELLA TERRA SONO COPERTE DALLE NOSTRE VITE E HANNO BISOGNO DI ACQUA PER SEMPRE” – Sullo sfondo la raffigurazione dell’umanità, persone sole o in coppia o in gruppi che cercano di vivere la loro vita, riparandosi con l’ombrello dalla pioggia. Non tutti hanno l’ombrello. Non tutti possono o sanno ripararsi dall’acqua. L’acqua può far male, ma è anche fonte di vita: è la culla della vita. L’autrice ce lo ricorda e dipinge al centro del quadro la prima culla dell’uomo: l’utero materno rotondo e splendente come un sole; il nascituro è rosa per indicare la delicatezza, la fragilità e sta nelle acque dell’utero materno. Questo è il suo primo mondo. Ignora cosa lo aspetti fuori. Sopra, sempre al centro del quadro, per indicarne l’importanza, c’è l’uomo dominante e la vita.
- SERI Katia – “METAMORFOSI DELL’ACQUA” – Una cascata d’acqua limpida e fresca ci avvolge con la delicatezza dei suoi colori luminosi, come un abbraccio d’amore. Al centro del quadro, sotto la cascata, una donna in piedi prega con le mani giunte e con atteggiamento devoto in segno di ringraziamento per tanta bellezza e preziosità. Si bagna d’acqua, di luce e d’amore. La sua figura è tutta illuminata da una luce intensa, trasparente, come quella che investe tutta la cascata d’acqua molto alta. La trasparenza dei colori, dal blu al turchese, al lilla, al verde, al bianco, al giallo emana da tutto il quadro per ricordarci la purezza dell’anima di chi sa accogliere l’acqua come dono della Natura di Dio. In alto ci sono figure angeliche che volano come a voler proteggere il dono dell’acqua e della vita.
- SOLLAZZI Maria Sole – “ACQUA: CULLA DI VITA E DI MORTE” – Siamo immersi in un mondo marino dai colori bellissimi: il blu, l’azzurro, il bianco intensi e vivi ci fanno fluttuare nell’acqua che si muove e la sentiamo addosso. Ancora di più ci emoziona la vista di una grande creatura marina di forma circolare che con le sue volute nel guscio ci ricorda i movimenti dell’universo e con i suoi colori caldi evoca la luce del sole. Sentiamo la freschezza dell’acqua che crea la vita.
- TANCA Stefania – “IL SOFFIO” – L’acqua scorre in tutto il quadro e arriva nel nostro stesso corpo con tutti i suoi colori, con tutte le sue sfumature, con tutta la sua intensità: dal celeste chiarissimo all’azzurro deciso, al blu molto forte: indica la varietà, il movimento, la vita. Infatti al centro del quadro occupa grande spazio una figura femminile che nuota e avanza, vestita solo della sua forza e della sua determinazione.
- TRINCHIERI Anna Maria – “NELL’ACQUA NASCE LA VITA…” – I movimenti dell’universo, del mare e della nascita della vita umana si muovono in simbiosi, coincidono nel movimento e nella bellezza. C’è la potenza della natura e lo stupore della creazione. Tutto ciò è attuato con pennellate energiche, travolgenti per forme e colori. I movimenti e le forme sono espressi dai contrasti e dalle sfumature del blu, dell’azzurro, del celeste, del verde, del bianco sapientemente accostati. A mano a mano che lo sguardo si avvicina al centro dell’opera si è investiti da una luce che risplende sempre più, dalla quale assistiamo alla nascita della vita. Non è solo acqua, è il miracolo della creazione di un essere umano che porta con sé bellezza, mistero, meraviglia, anima, amore.
- TUBARO Sonia – “FLUTTI …IL CANTO DELLE SIRENE CHE SOLO ULISSE HA VOLUTO ASCOLTARE E CHE TUTTI NOI VORREMMO CONOSCERE…” – L’acqua è protagonista assoluta in tutta la manifestazione della sua potenza, siamo sopraffatti. Un’onda anomala, gigantesca, grande tanto da poterla confondere con il cielo, è davanti a noi in tutta la sua maestosità. Non possiamo non pensare alla forza della natura, dell’acqua in particolare e ai sentimenti che suscita in noi: stupore, meraviglia, paura, speranza, fede, amore.
- UGOLINI Vittorino – “ CONTRO LO STRESS DELLA NOSTRA VITA, GODIAMOCI LA SEMPLICITA’ E LA SERENITA’ DELLA NATURA…” – Appare subito evidente agli occhi dell’osservatore un forte contrasto di colori e forme dai quali si evincono stati d’animo contrapposti, nettamente delineati e marcati. Coesistono colori scurissimi: il verde, il marrone, il nero degli alberi, della vegetazione, della terra intorno a un grande corso d’acqua che si allunga in prospettiva, con i colori tenui, sereni, delicati dell’acqua e delle paperelle bianche che nuotano tranquillamente. Dagli opposti nasce la vita e la sua infinita varietà. Vale per tutta la Natura, uomo compreso.
- UNMARINO Liliana – “IL VIAGGIO” – Guardando il quadro dell’autrice, subito avvertiamo la forza prorompente dell’acqua in tutta la sua potenza. Seguiamo il movimento impetuoso del mare con le sue onde altissime e spumeggianti e scendiamo nel blu e nell’azzurro dell’acqua, che al centro sembra concentrarsi in un vortice di notevole effetto estetico ed emozionale.
Prof.ssa Maria Clara Lucarini
“Acqua fonte di Vita” commento critico di Ivia Troianelli
Presso la Biblioteca Comunale di Roma, “Guglielmo Marconi” a Via Cardano, 135, si è svolta nei giorni scorsi una Mostra d’Arte sull’Acqua, interpretata come fonte di vita.
Questo concetto presenta numerose sfaccettature sia nell’interpretazione dell’elemento stesso, nei suoi diversi stati materici, sia nel rapporto che l’acqua ha con la vita di ogni individuo. In Mostra vengono presentate opere che richiamano l’origine del nostro mondo, come gli esseri monocellulari, da cui ha inizio l’evoluzione, ma anche opere che si soffermano sull’uomo, sull’Artista che le ha prodotte. Vengono chiamati in causa il desiderio di purificazione interiore, legato a filo doppio con la religione, non necessariamente cristiana, la speranza nel futuro, la dedizione nell’affrontare i propri limiti e superarli.
Delle venticinque opere in Mostra colpisce la diversità nell’interpretazione del tema e nella resa materiale. Ogni Artista ha portato una sola opera ma la mano che l’ha prodotta si riconosce distintamente dalle altre. Nonostante la rappresentazione dello stesso concetto, la tecnica usata dagli autori è totalmente differente. Alcuni quadri sono realizzati con lo storico metodo del pennello e colore, altri con la spatola, altri ancora sfruttano una pittura polimaterica, fatta con sabbia e con elementi incollati sulla tela, come una conchiglia, l’immagine di un bambino o intagliando il legno.
Gli Artisti, di età e formazione totalmente diversa, si sono confrontati con questo tema raggiungendo un risultato notevole, degno di lode, mostrando al pubblico che l’Arte non si interrompe con i grandi maestri del passato, tutt’al più parte da essi, ma si evolve, si alimenta e cresce tuttora. Dietro ogni quadro si cela un’anima ricca di esperienze, desideri, sentimenti e ricordi. Mi sento debitrice nei loro confronti, mi hanno permesso di intravedere il loro intimo, di fare parte del loro mondo. La mia anima ha risposto di conseguenza, creando una breve fusione, uno scambio di emozioni che ha arricchito il mio spirito.
Molte grazie.
Ivia Troianelli
“Tutti i colori dell’acqua” Commento critico di Rosanna Pilolli
Con la Mostra di Pittura “Acqua Fonte di Vita”, tematica attuata la scorsa settimana di Febbraio nella Sala delle Mostre della Biblioteca Guglielmo Marconi di Via Cardano, i 25 Artisti presenti di Art Arvalia, hanno dato voce ai significati profondi che l’acqua ha dettato alla emozione creativa di ciascuno. Ne è nato, così, un racconto figurato dai capitoli diversi, in qualche momento opposti, nel quale tappa dopo tappa, autore dopo autore, il visitatore ha potuto vivere suggestioni forti e dirette. Ogni dipinto, pur con tecniche ben appropriate, ha espresso “senza veli” quanto vi era anche “dietro la tela”, ossia nella vita e nel tempo attuale del suo autore. L’acqua chiara, cristallina e benedetta si colora di drammaticità, di solitudine profonda, di acuto desiderio di libertà, di imprigionamento dello spirito, di volo disperato e solenne fuori dall’onda che chiama a sé. Tutti gli Artisti si sono rivelati dando al visitatore un turbamento ed un piacere della mente e del cuore. Eccoli a voi così come sono apparsi a me:
Liliana UMMARINO – La sua Opera è bella, complessa, trasferita con ottima tecnica sulla tela. Vi è in essa la rivelazione piena di pudore di una femminilità forte con moti profondi che vogliono emergere, esprimersi, trasgredire, conoscere.
Vittorino UGOLINI – E’ questa un’Opera ricca di evocazioni “naif”. Esprime il forte desiderio della semplicità negata dalla vita convulsa del nostro tempo. L’aspirazione alla calma di lunghe giornate sotto un cielo sereno. Vi si esprime anche il bisogno di ordine nella propria vita, nella società.
Sonia TUBARO – L’Autrice si trova nel pieno fragore di un’onda. E’ un tumulto drammatico nella quale sembra immersa e dal quale forte è il tentativo di tornare a sé e di risorgere mutata nel suo essere profondo. L’emozione che si riceve è molto forte.
Anna Maria TRINCHIERI – Tecnica fluente e ricca di complessità. Vi è la dichiarazione netta di sé stessa, donna, vissuta e riscattata come persona. E’ la serena affermazione di un’anima orgogliosamente femminile, in marcia verso la realizzazione di ulteriori espressioni d’Arte. Stefania TANCA – Un’Opera misteriosa che rappresenta una figura femminile nuda attraverso il velo dell’acqua che può essere specchio lucido e crudele. La donna è ritratta nel suo deserto interiore. Nella malinconia della solitudine emerge anche l’orgoglio dell’indipendenza
Maria Sole SOLLAZZI – Un’Opera dalla tecnica bellissima e molto avanzata professionalmente.. Vi è dentro la “sapienza” di un vissuto pieno e complesso, di esperienze di vita piene di sofferenza e di lotta. Il dipinto è profondamente simbolico nella figura marina che emerge e s’immerge…e risorge ancora dalle sue ceneri cristalline. La lotta è aperta, il grido profondo è di vittoria e di riscatto…
Katia SERI – Le figure evanescenti riportano ad un passato d’amore perduto nel tempo. C’è malinconia e desiderio di tornare indietro, di recuperare un sogno che non ci si è stancati di vivere o di cercare. Il desiderio lancinante di bellezza, la propria, quella del mondo.
Liliana SCACCHI – Siamo con questa Opera molto piacevole e leggibile alla rappresentazione diretta della vita “superiore” delle donne. La capacità di essere madri di figli, di uomini adulti, madri della propria madre e di se stesse nel momento in cui l’Arte le rigenera in una seconda e più vera nascita. Un quadro molto ricco di emotività.
Paola SALVINI – Questa Autrice molto avanti negli studi d’arte, lontana dal conformismo di genere ha dato vita ad un’Opera più che gradevole, bellissima, intensa e combattiva, aperta alle nuove Scuole d’Arte e legata allo studio della tecnica e dell’espressività. Fortissimo il senso del colore
Ada RISI – Nel Dipinto di questa autrice emerge in modo inequivoco il desiderio profondo di spazi interiori aperti che diano la possibilità di abbandonare la solitudine dell’anima. L’Artista stessa si sente rinchiusa nella corazza del riserbo, della buona educazione imposta e vorrebbe evadere verso una libertà di espressione che l’Arte le offre mentre la vita è più avara.
Anna Grazia POZZI – Questa Autrice rivela un grandissimo livello culturale, una conoscenza raffinata delle linee e dei colori. La sua Opera rivela una natura passionale mai compresa fino nel fondo di una generosità coraggiosa. I desideri intensi che il suo dipinto esprime non sono mai richieste ma orgogliose dichiarazioni.
Vincent PELONERO – Un Opera oscura che manifesta la fase del mutamento dell’Autore verso destini nuovi, verso la spoliazione della sua vecchia personalità. Il tutto è espresso con una gamma di colori molto ricca vicina ai grandi Maestri.
Stefania LIMATOLA – La tecnica assolutamente magnifica del quadro libera una raggiunta maturità espressiva conquistata nel tempo con un enorme lavoro di ricerca su se stessa e di studio profondo sotto ogni profilo. Grande osservatrice della realtà.
Primo GAMBINI – Una tecnica molto particolare. Colpisce il colore sabbioso del legno e l’anatra spicca si il volo ma è anche prigioniera della materia e della consuetudine della vita. Il quadro mostra un acuto desiderio di libertà.
Aldo FERROTTI – Autore di squisita ed elevata cultura, la sua pittura è parola espressa attraverso icone che sono racconti di vita. Impressionante e molto significativa è l’icona del “pozzo profondo” all’interno del quale l’acqua immobile piange ed è prigioniera.
Emilia DE MEIS – Un’Opera dalla lettura gentile che ha compreso, attuandola, la lezione degli impressionisti del XIX secolo. Tuttavia il segreto dell’acqua, appena accennato, coinvolge l’Autrice con i suoi infiniti significati. Il desiderio di purezza in un mondo che dimentica i valori tenui. .
Paolo D’ANTONIO – Un’Opera complessa, diretta e segreta. Dietro l’apparente serenità esprime un forte desiderio di ribellione, una opposizione latente in tutti gli aspetti di una esistenza che si vorrebbe altra. Ribellione anche verso sé stessi e volontà di perfezione e di assoluto .
Maria Pia CUCCHIELLA – Acquarello con onda. Nonostante la tecnica “dolce” alla quale l’Autrice ha fatto ricorso, si entra in un misterioso girone. In un vortice. La vita rappresentata è un labirinto veloce ed intricato dal quale è difficile uscire. L’Autrice, con questo dipinto chiede risposte al visitatore e fa domande a se stessa
Mari CLEMENTE – Opera criptica, rivela una forte chiusura in sé stessa, la difesa estrema dalla sofferenza e dal disagio manifestata attraverso l’assenza di esseri viventi nel paesaggio desolato. Tutto è fermo, perduto e lontano. Il cammino è faticoso.
Stefania CHIUCCHIU’ – Questa Opera rivela il segreto dell’Autrice che, reduce da una grande e recente sofferenza decide di riprendere il suo cammino d’arte e di mostrare la sua anima nuda e afflitta con un dipinto bello e dalle tonalità coraggiose dal quale provengono sensazioni penetranti..
Piera CAUTI – Un bianco e nero superbo per un’Opera dalla tecnica matura e sapiente. L’effetto è la narrazione di due estremità, appunto il bianco e il nero in dialettica tra loro. Un mondo netto di affermazioni e negazioni, un mondo giovanissimo perché nato di nuovo con la orgogliosa intransigenza della gioventù riconquistata.
Wanda BETTOZZI – L’Opera di un’Autrice di provata capacità tecnica ed espressiva che rivela, giocando con sapienza, un dato nascosto, una sofferenza profonda di vita e che subito dopo nega in una risata mozartiana che è sberleffo e pudore.
Giselda CACCIANI – Sono i fantasmi del passato le figure evanescenti di questa Opera affascinante nella quale l’abile Autrice traspone sulla tela con emozione gli straordinari visitatori di un passato che è vivo ma lontano per non smarrirlo .
Maurizio BRUZICHES – Opera altamente decorativa volutamente “vintage” con ricordi ed influenze delle grandi scuole artistiche degli anni ’60. Un lavoro che tiene conto anche del mercato dal quale sicuramente sarà accolto con molto interesse.
Maria Grazia ADDARI – E’ l’ Opera di un’ Artista giovane di grande maturità espressiva, il cui studio approfondito si è esercitato sulle scuole d’arte del XX secolo. I colori nei quali predomina il turchese profondo e intenso del mare della Creazione, affascinano lo sguardo del visitatore. La varietà della rappresentazione esprime il fondo del mare e la sua vita: l’inconscio nel quale vi è posto per la materia e la trascendenza.
Rosanna Pilolli