CONFERENZA
“IL SEGNO DELL’EMOZIONE”
a cura di Enza De Petrillo, Maria Ferrara, Aurora Resta, Stefania Tanca,
Anna Maria Trinchieri, Agnese Cabano
Martedì 16 maggio 2017 nel locali della Biblioteca Guglielmo Marconi si è tenuta la Conferenza “ Il Segno dell’Emozione“ con l’intento di approfondire il tema della Mostra in corso “Arte e Grafia, Scrittura dell’Anima” organizzata dall’Associazione Artistica Art Arvalia Onlus. La Presidente Prof.ssa Anna Maria Trinchieri ha ringraziato la Dr.ssa Moira Miele responsabile della Biblioteca per l’ospitalità che rinsalda il rapporto culturale tra l’Associazione e la Biblioteca.
Maria Ferrara ha introdotto la conferenza, chiarendo come la penna traccia segni che simboleggiano la personalità di chi scrive.
Enza De Petrillo, riferendosi all’iter della mostra, ha sottolineato che l’anima non pensa mai senza un’immagine e la Grafologia traduce la simbologia della mano che si muove sul foglio.
Aurora Resta attraverso immagini significative di Hans Hartung che nella seconda metà del Novecento ha reso omaggio al segno primordiale, ha evidenziato come l’uomo sin dalla sua comparsa sulla terra ha sentito il bisogno di tracciare segni e disegni anche colorati, spesso legati ai riti magici.
Stefania Tanca ha presentato Leonardo e, attraverso una proiezione, ha fatto notare come nella Gioconda e nel Cenacolo si possono individuare lettere e numeri; con il suo intervento Enza De Petrillo ha analizzato la grafia del grande Leonardo, caratterizzata, essenzialmente, da un movimento calmo e pacato che delinea forme letterali essenziali ed originali, segno di capacità d’analisi e sintesi formidabili; passando poi al tracciato grafico di Michelangelo, la grafologa ne ha evidenziato caratteristiche che indicano, ad un tempo, orgoglio ed umiltà nell’animo di questo sommo Artista.
Anna Maria Trinchieri ha presentato Van Gogh, sottolineando come la pittura sia stata la sua ragione di vita anche quando era tormentato da gravi disturbi psichici e ha analizzato alcuni dipinti dei tre periodi in cui è stata suddivisa la produzione dell’Artista. Enza De Petrillo ha notato nella grafia, grazie alle numerose lettere scritte da Van Gogh al fratello Theo, una grande disorganizzazione emotiva ed affettiva.
Agnese Cabano si è poi soffermata su Frida Kahlo, ne ha percorso tutta l’opera soffermandosi sull’evoluzione dei suoi autoritratti quali testimonianza della sua vicenda autobiografica.
La De Petrillo ha evidenziato come la dipendenza da suo marito, Diego Rivera, sposato due volte, possa essere spiegata da una fragile identità della pittrice la cui scrittura rivela una carica passionale tesa a soddisfare l’impellente bisogno di rifornimento affettivo.
Aurora Resta infine ha commentato alcuni dipinti di Pollock dove la pittura è intesa come movimento e distruzione dell’immagine e la grafia dell’Artista testimonia il suo tormento interiore.
Un grazie alle bravissime relatrici che hanno saputo conquistare il pubblico con interventi mirati sull’interessante confronto tra Pittura e Grafia.
Per la Redazione
Anna Grazia Pozzi